Il mondo del lavoro è cambiato. Questo è un dato di fatto e non possiamo farci nulla.
Ma come è cambiato?
L’esperienza di chi lavora nel mondo delle Risorse Umane dice che l’ago della bilancia si è notevolmente spostato. Molti di noi, ma possiamo dire anche molte delle aziende con cui lavoriamo, fa ancora finta di nulla.
DOVE STA OGGI IL POTERE?
Intanto definiamo cosa si intende per potere.
Il potere è quello decisionale, quello che permette di risolvere un problema o quello che permette ad una situazione di risolversi.
Quando parliamo di potere, in questo specifico momento, lo vogliamo associare al processo di Recruiting ed intendiamo quel qualcosa che fa chiudere le selezioni.
Fino a qualche tempo fa (non molto in realtà), il potere stava nell’azienda che aveva il lavoro da offrire e poteva permettersi di gestire più o meno come voleva il processo di selezione.
Oggi, appurato che ai candidati sembra non interessare né lo stipendio, né il nome dell’azienda che assume, i ruoli si sono decisamente ribaltati.
COSA SI INTENDE CON QUESTO?
Molti di noi sono rimasti fermi e molte aziende clienti con noi.
Non è più desiderio del candidato fare “bella figura” con l’azienda e non è neanche più suo interesse far vedere che è super interessato ad un ruolo, se poi effettivamente non lo è.
Sempre più spesso, quando contattiamo un potenziale candidato, è lui a fare le prime domande. Non parliamo più di domande generiche, ma domande specifiche volte a comprendere quali sono i reali vantaggi che potrebbe ottenere da una posizione.
Tanti colloqui iniziano con persone che ti dicono chiaramente che non hanno intenzione di ascoltarti se per la posizione non è previsto il lavoro in full remote o se manca la flessibilità che tanto faticosamente hanno guadagnato e difeso in questi anni.
MA LO STIPENDIO?
Lo stipendio non è più ciò che sposta le persone. Sta al settimo posto nella classifica delle caratteristiche in grado di muovere le persone verso un’altra opportunità.
Oggi esiste il welfare, la flessibilità, lo smart working, l’ambiente aziendale, il progetto aziendale e la solidità della realtà nella quale stanno per entrare.
Neanche più il tempo indeterminato sembra essere importante!
CHI RIUSCIRÀ A SOPRAVVIVERE IN QUESTA LOTTA?
Come sempre, in questa situazione, ne viene fuori chi ha la migliore capacità di adattamento. Ma qual è il tema principale oggi?
Che non abbiamo l’esperienza per gestire questo cambio che è stato rapidissimo!
Stiamo cercando di adattarci, ma annaspiamo.
Chi cerca lavoro ha capito di avere a disposizione un’arma nuova, ma non sa come usarla.
Chi offre lavoro non è disposto a cedere il passo e, spesso, innesca una battaglia dalla quale, comunque, farà fatica ad uscirne indenne.
COME COMPORTARCI?
Chi cerca, è bene che pianifichi ed approfondisca ciò che realmente desidera. Sarà più semplice, dopo, passare il vero messaggio che si vuole far arrivare.
Chi offre deve rendersi attrattivo e deve capire cosa lo rende attrattivo agli occhi degli altri.
Non c’è altro modo.