Nell’ambito della formazione, uno dei concetti più importanti riguarda il contenuto.
Ciò che va sottolineato è che non ci interessa tanto come veicoliamo il contenuto. È certamente importante tenere bene in considerazione il linguaggio non verbale, il paraverbale e tutto quello che ben conosciamo rispetto al tema.
Tutte queste informazioni, però, non servono proprio a un bel niente se non ci interessiamo a capire prima di tutto come fanno le persone che abbiamo di fronte ad imparare.
Quando affrontiamo il tema e le dinamiche della formazione, spendiamo tantissimo tempo nella preparazione dei contenuti e di tutti quei dettagli fondamentali che riguardano l’ambiente in cui il corso si terrà, ma così facendo non facciamo altro che dedicarci a quelli che sono puramente dettagli.
Quanti di noi si fermano a conoscere le persone che partecipano a quel corso?
Ci siamo mai chiesti qual è la platea che avremo di fronte? E non parlo soltanto del tipo di profilo professionale o dell’età che hanno i corsisti. Quando parlo di questo tema, intendo proprio approfondire tutte le caratteristiche degli individui che abbiamo di fronte.
Raccogliere queste informazioni è di vitale importanza e serve a rispondere ad una semplice domanda: come fanno queste persone ad imparare?
I migliori insegnanti (tecnicamente parlando) perdono regolarmente studenti perché non si pongono mai questa domanda. Se noi riuscissimo a comprendere le modalità con le quali un alunno processa le informazioni nel processo di apprendimento, saremmo in grado di aiutare molte più persone di quello che già facciamo e con molta meno fatica!
Scoprire e comprendere quelle che sono le modalità con le quali le persone imparano, ci aiuta anche ad instaurare rapporti migliori e più duraturi. In aggiunta, permette a chi ci sta di fronte di sentirsi motivato, perché ci mette nella condizione di entrare maggiormente in contatto con ciò che è in grado di spronarlo a fare il meglio ogni giorno.
Cerchiamo di non dare per scontato questo “dettaglio” quando lavoriamo nell’ambito della formazione. Il successo di una formazione rispetto ad un’altra dipende moltissimo da questo e da come noi affrontiamo il discorso.
Quando abbiamo conoscenza di tutto questo, allora sì che il tema del linguaggio utilizzato e delle tecniche di comunicazione che conosciamo prende un significato nuovo. È in quel momento che tutto sublima in un’esperienza coinvolgente e davvero stimolante per tutti.
Come fare?
Per comprendere questo funzionamento dobbiamo essere in grado di scovare il funzionamento del nostro interlocutore/corsista. Dobbiamo capire come fa a rappresentarsi le informazioni da ricordare e come fa a provare interesse per qualcosa. Se analizziamo a fondo questo tema, facciamo presto a comprendere se si presenta in maniera più uditiva, visiva o cinestetica. In questo modo siamo anche in grado di rappresentare le informazioni che vogliamo vengano ricordate, nel modo in cui questa persona le può ricordare meglio!
Ma se la classe è fatta da tante persone? È difficile che tutti i corsisti funzionino in modo uguale!
Vero! Proprio per questo dobbiamo fare in modo che le informazioni davvero importanti vengano recepite da tutti. Se un concetto è cardine per quanto riguarda quella specifica formazione, quando riformuliamo per sintetizzare, facciamolo utilizzando un discorso che richiami ai tre diversi tipi, così da agevolare tutti ad apprendere meglio e a sentirsi motivati a seguire.
Così come si fa in ambito commerciale, anche nella formazione bisogna trovare un gancio che ci permetta di tenere l’altra persona legata a ciò che diciamo.
È solo questione di pratica!